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#DisruptJ20
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#DisruptJ20  20 Gennaio : Giornata di azioni diffuse negli Stati Uniti contro il regime Trump

Ciò che sta accadendo negli Stati Uniti è senza precedenti. Tutti gli elementi fondativi dell’ordine costituito americano dal governo alla polizia, dall’economia ai partiti politici, fino alla supremazia dei bianchi sono messi in discussione, attaccati fisicamente e, in molte situazioni, ritenuti privi di legittimità da una gran parte della popolazione. I riots, i blocchi e le occupazioni delle terre sono divenute pratiche ordinarie mentre il ritmo della lotta rimane costante. Le persone stanno iniziando a trovarsi l’una con l’altra e così trovano la loro potenza.  Da una parte all’altra degli Stati Uniti, nascono assemblee popolari nelle città per prendere decisioni al di fuori del potere dello Stato e della polizia, si tengono laboratori su tutto, da quelli sull’assistenza medica a quelli sull’autodifesa,  coinvolgendo migliaia di persone, mentre l’estrema destra risponde con un susseguirsi di violenze e attacchi per cercare di mantenere le persone sottomesse allo Stato.  Ciononostante  sta sorgendo una nuova potenza.

Mentre Trump si prepara a prendere le redini del potere, egli aspira a governare su di una nazione profondamente divisa che in gran parte lo rifiuta. Le élite  hanno favorito la Clinton perché rappresentava qualcuno che potesse potenzialmente mantenere la pace sociale in un periodo di grande instabilità. Trump, invece, alimenta il caos e lo scontro con la stessa popolazione che vuole governare. Il suo indice di gradimento si è già velocemente ridotto, mentre sempre più parti della società si schierano contro di lui. Anche quei gruppi che inizialmente erano entusiasti di Trump ora percepiscono il pericolo per il loro lavoro, la sanità, le stesse loro vite e loro libertà.  Allo stesso tempo la cosiddetta destra alternativa (alt-right), la subcultura che ha contribuito a far vincere  Trump, si sta sgretolando, mentre le organizzazioni di estrema destra marciano ciecamente dietro il loro nuovo leader, pronti a servirlo come forza extra-legale dello Stato, usando la violenza se  necessario.

Nel frattempo, la sinistra è afona, così come le organizzazioni istituzionali, riformiste, burocratiche e politiche non hanno letteralmente alcuna idea di cosa fare né di come farla. Avendo basato la loro attività sulla raccolta di fondi non-profit, sull’attivismo vertenziale, inscenando spettacoli insignificanti al solo scopo di attirare l’attenzione dei media e cercando di fare così  pressione sui democratici per ottenere piccole riforme politiche, la sinistra si trova ora nella condizione di non sapere che cazzo fare. Avendo passato decenni a deludere le persone o a spremerle per le loro raccolte di fondi, la sinistra riformista, elettorale e non profit è ora vista per quello che è, cioè come un peso morto. Tutti, Bernie Sanders, l’intero Partito Democratico,  il Partito dei Verdi fino ad arrivare all’intero motore della democrazia americana, sono visti come sinonimo di bancarotta, come un imposture e una totale perdita di tempo.

 

In altre parole, la situazione è eccellente.

 

 

Perché perturbare il 20 Gennaio?

Ovunque, dilaga la rabbia.

Trump è stato scelto dal collegio elettorale in un momento di un grande e diffuso disgusto per il sistema politico americano il quale, negli ultimi 8 anni, ha continuato a portare guerre all’esterno mentre al proprio interno si intensificavano il controllo, i poteri di polizia e la repressione. Durante la ristrutturazione dell’economia, dopo il crollo del 2007-2008, ingenti quantità di ricchezza sono state sottratte dalle mani della classe operaia e dei più poveri e concentrate in quelle delle élite più ricche e potenti. Contemporaneamente la minaccia di un drastico cambiamento climatico si è solo acuita mentre movimenti sociali di massa, lotte, rivolte popolari ed insurrezioni contro lo Stato e la sua polizia sono esplose nello spazio pubblico. Contro le mobilitazioni di massa dal basso abbiamo visto coordinarsi insieme la repressione dell’amministrazione Obama così come quella dovuta alla crescita di una forza ausiliaria reazionaria proveniente dall’estrema destra a protezione della supremazia bianca, della proprietà privata e dello stesso governo contro l’insorgenza dei neri e le mobilitazioni degli sfruttati e degli esclusi.

Trump non farà altro che continuare in questa direzione, tutt’al più rendendo l’America di nuovo grande per le élite proprietarie che la controllano, visto che ha composto la sua amministrazione di vari milionari, amministratori delegati di società, i suoi parenti, i portavoce dell’estrema destra ed i magnati dei media. Risulta davvero sorprendente il fatto che nelle notti successive alle elezioni in decine di migliaia sono scesi in strada con riots, blocchi delle autostrade e cortei di di massa contro quello che l’attuale regime ha in mente? Le continue deportazioni di massa, l’ampliamento dei poteri statuali di sorveglianza, controllo, tortura, spionaggio; gli attacchi ai sindacati, alla libertà sessuale, all’educazione pubblica, alle politiche sociali e altro ancora. Ad incrementare ulteriormente la già crescente ondata di rabbia popolare, Trump ha perso nel voto popolare oltre 2,5 milioni di voti: più della metà del paese non si è neanche preoccupata di gettare una scheda in un urna, né per uno né per l’altro dei candidati e gli exit polls hanno messo in evidenza il fatto che anche quelli che hanno votato lo hanno fatto pur disprezzando quelli per cui hanno votato. Noi, quelli che rifiutano il sistema politico come racket organizzato dalla classe dirigente;  noi siamo la maggioranza.

Attualmente la piattaforma Repubblicana, così come il programma dei 100 giorni di Trump, non fanno che confermare tutto questo. In sostanza Trump promette un attacco generalizzato verso quasi tutti i settori della società, compreso verso la gran parte della classe operaia, misure draconiane  destinate ai migranti ed ai musulmani, dando carta bianca alla polizia e il potenziamento dell’industria estrattiva nonostante l’incombente disastro climatico. In breve, la continuazione e l’accelerazione di tutto ciò che ha portato all’impoverimento e all’impotenza durante gli anni di Obama, di tutto ciò che ha portato il nostro pianeta sull’orlo del disastro ecologico.

 

Ciò che è importante con il #DisruptJ20 è come crescere e costruire con quelli che ci sono vicini, spingendo le azioni in avanti in questa giornata e oltre. Si tratta di porre le basi per una resistenza collettiva di massa in questo paese e andare avanti. Si tratta di riportare questa energia rivoluzionaria ed offensiva nelle nostre comunità e di usarla nelle lotte che ci aspettano; si tratta di organizzarsi, costruire, crescere ed avanzare.

Difendersi dall’estrema destra, sconfiggere la sinistra.

Procediamo facendo alcuni probabili pronostici: la prima è che l’estrema destra si mobiliterà in maniera consistente per sostenere Trump. Nonostante la loro retorica per cui siamo tutti finanziati da Soros nonché i soldatini della globalizzazione, sono loro quelli che vengono usati come truppe d’assalto per assicurare il controllo governamentale delle strade. Anche se si può immaginare che gli irriducibili della supremazia bianca, i neo nazisti ed il Ku Klux Klan garantiranno tutto il loro sostegno a Trump, immaginiamo anche che non mostreranno esplicitamente il loro colore politico. Se c’è una cosa che invece faranno sicuramente è cercare di scontrarsi con noi.  Gli inetti della destra alternativa invece, pur garantendo una presenza massiccia, con tutta probabilità eviteranno qualsiasi tipo di scontro e si concentreranno sulla Alt-Right DeploraBall con cui si celebrerà l’insediamento di Trump. Questo evento, accompagnato dalla mobiltazione anti-fascista, è previsto per il 19 Gennaio al National Press Club.

Ancora più probabili degli scontri con i neonazisti, i membri del KKK, la destra alternativa, ed i nazionalisti bianchi, etc., sono possibili scontri con altri segmenti dell’estrema destra, magari meno ideologici ma sicuramente più rissosi. Ad esempio i “motociclisti per Trump”  (Bikers for Trump) ed altri gruppi organizzati (che dal web risulteranno presenti in milioni) come i patriottici Oath Keepers e i 3%ers.  Gli Oath Keepers hanno anche pubblicato un appello che chiama ad azioni volte a garantire la tutela degli “elettori” dai “radicali di sinistra”. Per molti versi il 20 Gennaio sarà il banco di prova per i prossimi due anni, considerato che le organizzazioni dell’estrema destra muoiono dalla voglia di agire come forza ausiliaria per proteggere lo Stato dalle persone che stanno provando a riappropriarsi delle proprie vite e delle proprie comunità.

Abbiate cura di voi, muovetevi in gruppo, aiutatevi a vicenda, portatevi un cambio di vestiario, fate attenzione. E visto che abbiamo iniziato ad affrontare l’argomento, se non l’avete già fatto inserite un codice d’accesso al vostro smartphone, installate Whipster Systems, un’applicazione che cripta i vostri sms e che vi permette di criptare anche le chiamate, inserite un codice d’accesso anche per l’applicazione, e create dei gruppi di messagistica con i vostri amici per coordinarvi.  Più persone usano la cifratura di chiamate e messaggi e meglio è. Ciò aiuterà anche a ridurre i rischi in caso di sequestro del vostro cellulare. Blocchiamo questa merda.

Altra cosa scontata è che la scommessa del 20 Gennaio va ben oltre il momento dell’insediamento di Trump e non dobbiamo fregarci con le nostre stesse mani riducendolo solo a questo. Dobbiamo evitare la palude della retorica sinistroide del minimo comune denominatore e ricordarci che viviamo in una fase in cui la stragrande maggioranza delle persone è stata abbandonata da entrambe i partiti  e dal sistema in generale. Faremmo meglio a proporre una visione complessivamente critica del sistema senza ridurla al solo personaggio di Trump. Dobbiamo infatti ricordare che è stata la stessa amministrazione Obama a fornire a Trump un vasto apparato di potere e di controllo fondato su istituzioni ed infrastrutture repressive. Se possiamo vincere almeno su una cosa nell’immediato futuro consiste nel dimostrare che la sinistra così come la conosciamo è un fallimento, che il processo politico è in bancarotta e che l’elettoralismo non ci salverà. E soprattutto nel proporre una soluzione e un cammino basati sulla costruzione di autonomia e di nuove forme di vita , lottando direttamente per il mondo che desideriamo contro quello presente.

 

In generale tutto è pronto e aperto per coloro che vogliono organizzarsi, lottare, mobilitarsi e sottrarre territori dalle mani del regime. Vincere o  perdere dipende solo da noi. Accettare la sfida, avanzare e divenire una forza materiale a questo punto della storia, dipende dalla nostra serietà, dalla nostra capacità di organizzarci e costruire una base aperta per accogliere altre persone. Tutto dipende dalla nostra determinazione a vincere.

See you in the streets!

disrupt

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